La scultura, realizzata da Zorzato, ritrae una donna stesa su un fianco. I colori  scelti per questa collezione e i linementi del soggetto evocano la terra che ha ispirato l'artista nel concepimento e nella realizzazione dell'opera: L' Africa.

Uno rapido sguardo alla biografia dell'artista è sufficiente a identificare nettamente l'anima nascosta in questo splendido oggetto.

ENRICO ZORZATO

Nasce ad Asmara 1968 da padre italiano e madre Eritrea vi risiede fino al 1979 data del rimpatrio definitivo. Il primo approccio al mondo dell'arte avviene in Africa sotto l'ala protettiva dello zio. Lo scultore Fiorentino Attilio Masi. Stabilitosi a Padova con la famiglia predilige alla formazione accademica contatti diretti con il mondo artistico. Prepara così il terreno alla Futura formazione artistica e intellettuale. Dopo diverse esperienze tra cui una ricerca pittorica sulla percezione sceglie come prima modalità espressiva la modellazione . Lo studio con diversi materiali gli permette di esplorare le potenzialità creative della scultura. Nasce così nel 1998 un primo gruppo di lavoro sull’arte terapia. Le sue opere spaziano da una prima fase figurativa a una ricerca di forme più personali, passando attraverso diverse coloriture espressionistiche. Il risultato di tale lavoro è la riscoperta di un mondo lontano è già conosciuto. Una rivisitazione è un tributo all'arte Antica dell'Africa. In una seconda fase è contraddistinta dall'interesse per i linguaggi dell'arte concettuale e della giocosa sperimentazione sulle forme, utilizzando le armonie del cerchio e della sfera in una tensione costante tra equilibrio e statica instabilità, un'ironica rappresentazione della società contemporanea. Le sue opere sono presenti in diverse collezioni private. Alterna la sua produzione artistica attività diverse di promozione culturale. Scrive e pubblica racconti.

Lievi inperfezioni, se presenti, sono da considerarsi parte integrante della storia del mobile stesso.